Sin di suoi inizi il Gruppo Canoisti Ticinesi ha manifestato le sue due anime: una rivolta al lago e l’altra rivolta al fiume. Essendo il lago era un’eccellente palestra di allenamento in tutte le stagioni, nonché il luogo adatto per muovere i primi passi le due anime hanno sempre vissuto pacificamente in un unico corpo.
Nei primi anni, grazie al prezioso aiuto del socio fondatore Urs Wunderlin, era possibile far capo, per l’attività al lago, all’attrezzatura messa a disposizione dal Centro Sportivo di Tenero, ma le lunghe trasferte in orari delicati mettevano un po’ in difficoltà i sottocenerini. Sorgeva così il desiderio di poter avere un punto sul Ceresio per poter depositare alcune imbarcazioni, da usare come punto di partenza per gli allenamenti. Conoscendo quanto siano costruite e privatizzate le rive del Ceresio l’operazione poteva sembrare quasi impossibile, ma chi la dura la vince.
Dopo molte ricerche e dopo aver fatto girare la voce fra tutte – ma proprio tutte – le conoscenze, nel 1985 ci arriva all’orecchio che il signor Castelnuovo, titolare di un cantiere navale a Paradiso, avrebbe potuto offrirci dello spazio all’interno della sua officina grossomodo da metà maggio a fine agosto, il periodo in cui non aveva lavori in corso. Non che la situazione fosse ottimale, con tutti questi limiti e con una grossa difficoltà nell’arrivare sia con i mezzi pubblici sia con quelli privati, ma si trattava comunque di un importante passo avanti.
Purtroppo, questa prima sistemazione era destinata a durare solo pochissimi anni. Il cantiere e il terreno su cui sorgeva vennero messi in vendita e lo sfratto ne fu la conseguenza diretta. Di nuovo ripartiva la difficile ricerca di un’alternativa. Una catena di circostanze fece sì che ritrovassimo “casa” grazie al Consorzio Ostarietta-Lago che ci mise a disposizione un rudere da rappezzare alla foce del Vedeggio in territorio di Muzzano. Ancora una volta la sistemazione era ben lungi dall’essere ottimale e decorosa, ma era pur sempre una sistemazione. Peccato che gli stessi spazi fossero stati offerti contemporaneamente anche al vicino capeggio TCS e alla città di Lugano che stava portando avanti i lavori per il gasdotto. Così un bel giorno trovammo la sede invasa dai sanitari che il campeggio stava sostituendo e dall’oggettistica del cantiere del gasdotto. Inutile dire che la nostra forza contrattuale nulla, ci aveva rimesso le valige in mano.
L’ufficio Sport della Città di Lugano accolse finalmente la nostra insistente richiesta offrendoci uno spazio al Lido, soluzione interessante solo sulla carta. Si trattava di alcuni sostegni situati sotto il pontile a fianco del cantiere della Navigazione, con tutti i problemi legati al livello del lago, all’umidità e soprattutto all’importante viavai di ratti. Dovevamo obbligatoriamente accedere tutti insieme, esclusivamente nel periodo e negli orari di apertura del Lido. Nessuna possibilità di allenamento al difuori dell’estate e nessuna possibilità di concludere gli allenamenti estivi “con comodo”.
I margini di miglioramento esistevano e così, dopo qualche anno, ci vennero messi a disposizione dei sostegni situati un po’ più in alto, vicino al prato, in condizioni logistiche e igieniche migliori. L’accesso venne facilitato grazie a un sistema a tessere basato sulla fiducia, anche se continuavano a sussistere i limiti legati alla stagionalità e agli orari.
Nel 2006 il Lido decise di fare un lifting, rinnovando le infrastrutture e le piscine. Si liberarono così gli spazi che fino ad allora erano occupati dalla sala macchine delle piscine che ci vennero parzialmente messi a disposizione. Non potevamo crederci!!! Attività senza limiti in tutte le stagioni e a tutti gli orari. Lo spazio messoci a disposizione non era enorme, ma assolutamente commisurato alle necessità di allora e – soprattutto – tutto per noi.
Le migliorate condizioni e l’evolvere dei tempi videro crescere in modo importante l’interesse per il nostro sport, veniva acquistato man mano del nuovo materiale e lo spazio divenne tanto esiguo da obbligarci a non poche acrobazie per mettere le imbarcazioni in acqua. La nostra collaborazione cominciava a diventare interessante anche le scuole cittadine o le colonie diurne che però non eravamo in grado di accogliere con il decoro necessario.
Un’esposizione franca della situazione all’Ufficio Sport della Città di Lugano dava avvio a quel percorso che nel 2022 vide finalmente nascere la soluzione ottimale. Veniva abbattuta la parete di fondo della sede, il Lido rinunciava ad alcune cabine che erano poste dietro questa parete, ed eccoci negli spazi attuali bellissimi, accoglienti e perfettamente adatti ai nostri bisogni per i quali siamo infinitamente grati al Comune di Lugano.
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